Una “campagna di sole”, così Elio Vittorini definì la piazza del Duomo di Siracusa, una delle piazze barocche più belle della Sicilia, il punto centrale e più elevato di Ortigia sulla quale si affacciano, oltre alla Cattedrale, il Palazzo Vermexio (sede del municipio), il palazzo Arcivescovile, la chiesa di Santa Lucia alla Badia, diversi palazzi nobiliari (Beneventano del Bosco, Arezzo della Targia, Bonanno-Toscano, Borgia del Casale) e il palazzo della Sovrintendenza ai Beni Culturali.
La struttura attuale di Piazza del Duomo risale alla ricostruzione di Siracusa avvenuta dopo il grande terremoto del 1693 e vi convivono le due diverse anime, greca e barocca, della città. Nondimeno le campagne di scavo condotte all’inizio del XX secolo hanno portato alla luce i segni di un insediamento abitativo precedente alla colonizzazione greca (734 a.C.).
Passeggiando per la piazza è possibile notare delle linee nere in piombo fuso sulle lastre calcaree della pavimentazione. Esse riflettono la posizione esatta dei monumenti ritrovati durante le altre campagne di scavo condotte negli anni ‘90. La linea che corre parallela al Palazzo Arcivescovile indica il tratto di una strada risalente ad epoca greca, uno degli assi portanti dell’impianto urbanistico di cui era dotata Ortigia già in quel periodo.
Dalla scalinata del Duomo sono visibili altre linee che formano due rettangoli, uno all’interno dell’altro. Quello più piccolo segue il perimetro dell’oikos, l’edificio sacro più antico di Ortigia, con la cui realizzazione si sancisce la nascita religiosa e politica della città (VIII sec. a.C.). L’oikos venne in seguito inglobata in un altro tempio di cui restano solo le fondazioni (seconda metà del VII sec. a.C.).
Nell’adiacente piazza Minerva, la linea che corre lungo il Palazzo Vermexio segnala invece la posizione dell’antico tempio ionico (Artemision).