Il Tempio di Giove o “Olimpeion”, fu eretto nella prima metà del VI° secolo a.C. ed è considerato il tempio più antico dell’intera civiltà greca presente in Italia.
E’ situato a 3 km dal centro di Siracusa, nei pressi dei fiumi Ciane e Anapo, su una collina dove anticamente vi era il quartiere extraurbano “Proisteion” o meglio noto come “Polichne”, qui probabilmente approdò Archia (fondatore di Siracusa) con i Corinzi nel 734 a.C.
Dagli scavi effettuati nel corso del tempo, sappiamo che il tempio (20,50 metri x 60 metri) presentava una struttura a periptero (colonne posizionate intorno ad una cella adibita ad ospitare statue di divinità), sui lati più lunghi presentava due file da 17 colonne mentre sui lati più corti presentava due file da 6 colonne tutte alte 8 metri circa.
Dai racconti di Diodoro Siculo sappiamo che all’interno di questo tenella cella era presente una grande statua dedicata a Giove “Eleuterion” che vuol dire “liberatore”, la quale era avvolta in un mantello d’oro, donato da Ierone I° (tiranno di Siracusa dal 478 o 477 a.C. fino alla sua morte).
Diodoro Siculo (storico siceliota, ovvero abitante delle poleis greche in Sicilia) racconta, inoltre, che nel 492 a.C. Ippocrate (tiranno di Gela) dopo aver sconfitto i siracusani sul fiume Eloro, si accampò nei pressi dell’Olimpeion, dove colse sul fatto alcuni siracusani nell’atto di impossessarsi del famoso mantello d’oro, ma sicuramente era semplicemente un tentativo per nasconderla ad egli, scrisse a proposito della veste come segue:
“…per produrre la quale si era impegnata una grande quantità di oro. E, dopo averli ripresi aspramente quali spoliatori del tempio, egli ordinò loro di fare ritorno in città, ma Ippocrate personalmente non toccò le offerte votive…”.
Rimane comunque il fatto che quella veste fu sottratta alla statua, ma fu proprio il tiranno di Siracusa Dionisio I° ad impossessarsene nel IV° secolo a.C., sostituendola con un mantello di lana e giustificandosi con la frase “Giove sentirà meno freddo”.
Questo tempio nel corso dei secoli subì molte spoliazioni, motivo di ciò, il fatto che è sempre stato una meta prediletta per gli assediatori della città di Siracusa; sappiamo che qui si accamparono, in diverse epoche, Romani, Cartaginesi e Ateniesi.
Oggi a causa delle numerosi spoliazioni, ciò che rimane dell’antico Tempio, sono soltanto 2 colonne poste a sud-est, motivo per cui quello che era un tempo il Tempio di Giove viene chiamato oggi dai siracusani “Tempio delle due colonne”.
Nel corso del Settecento il Tempio di Giove fu motivo di ispirazione di molti artisti, viaggiatori e scrittori:
Nel 1767 Johann Hermann von Riedesel (ministro e viaggiatore tedesco) scrisse del Tempio nel “Viaggio in Sicilia” come se segue:
“Alla riva del fiume Anapo, che sbocca sul porto maggiore, si osservano due grandi colonne che ancora sono in sito, e tre che sono rovesciate, tutte cinque di antico ordine dorico. Esse sono avanzi del famoso tempio di Giove Olimpico ove si ritirarono gli ateniesi dopo la gran distrutta ch’ebbero dai siracusani.”
Nel 1777 il pittore francese Jean-Pierre Louis Laurent Houël (nonché famoso viaggiatore del lungo viaggio nell’Europa continentale “Grand Tour”) scrisse in uno dei suoi libri del Tempio nel “Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari” come segue:
«…I proprietari del campo dove sono le rovine del tempio di Giove, hanno distrutto completamente sia le colonne sia i capitelli che giacevano rovesciati per terra: li hanno frantumati e prelevati per costruire capanne e per arare più facilmente il terreno. Hanno preferito il piccolo beneficio di poche manciate di spighe, alla conservazione di queste rovine antiche per le quali non hanno rispetto.»
Località: Via Elorina – SS 115- Siracusa
Contatti.: +39 0931 489511
SFORTUNATAMENTE IL TEMPIO DI GIOVE NON E’ VISITABILE ALL’INTERNO, MA LO SI PUO’ AMMIRARE DALLA RECINZIONE ESTERNA.